Affrontati coi cittadini i problemi e illustrate le idee per ripartire
Il progetto pilota promosso da Goel e da Comunità Progetto Sud convoca il primo incontro pubblico di cittadini. Sabato scorso l'auditorium "Casa della Pace" di Caulonia si è trasformato in un laboratorio di democrazia partecipativa. E i cittadini hanno deciso di ripartire prioritariamente dalla rigenerazione sociale e urbana e dallo sviluppo del turismo e dell'occupazione.
«La democrazia non è solo voto, è anche partecipazione. Il progetto riCalabria vuole educare ad un'altra idea di Stato, dove i cittadini si fanno responsabili del governo del proprio territorio insieme a chi hanno eletto, affrontano i problemi e danno un contributo diretto alla loro soluzione». Questo è l'obiettivo del progetto riCalabria - IdeAzioni per il cambiamento, un'iniziativa della società civile, primo frutto dell'alleanza tra Goel - Gruppo Cooperativo e Comunità Progetto Sud, due raggruppamenti di persone, associazioni e cooperative impegnate da anni nel riscatto e nel cambiamento della Calabria.
A Caulonia nei mesi scorsi sono stati intervistati tanti cittadini e interpellate associazioni e cooperative. I cittadini di Caulonia, in gruppi di lavoro, hanno democratiamente definito da quale problema partire, dandosi appuntamento nelle prossime settimane per la tappa successiva di riCalabria.
«È stata bella e matura l'assemblea dei cittadini a Caulonia. La gente ha voglia di partecipare» sottolinea Vincenzo Linarello, presidente di Goel. «Nessuno ci verrà a salvare in Calabria. Lo Stato siamo prima di tutto noi e dobbiamo assumerci la responsabilità di affrontare creativamente e costruttivamente i problemi. Insieme la comunità è forte e può generare risposte inedite per il territorio. La soluzione dei problemi della Calabria sono i calabresi».
«Stiamo realizzando, grazie al progetto riCalabria, spazi e processi generativi di democrazia partecipata» afferma Marina Galati, direttrice della Comunità Progetto Sud. «Tante persone qui a Caulonia si sono rese disponibili a guardare al futuro e pensare che un piccolo paese possa dire qualcosa di nuovo a tutti gli altri calabresi».